(detto
il Decemviro). Uomo politico romano. Eletto
console nel 471, nel 451 a.C. propose l'istituzione del collegio dei
decemviri (
decemviri legibus scribundis), venendo incontro alle
richieste di riforma da parte della plebe. Presidente del collegio nel 451 e nel
450, si fece dapprima interprete delle esigenze del popolo e governò con
moderazione, ma durante il suo secondo decemvirato manifestò pericolose
tendenze autoritarie e oppressive, abusando del potere. Morì in carcere
di morte violenta, forse suicida o assassinato. L'episodio leggendario della sua
caduta e di quella dello stesso collegio dei decemviri ebbe come protagonista la
giovane Virginia, da lui insidiata e uccisa dal padre per sottrarla al disonore.
Egli si sarebbe suicidato per sfuggire al processo e alla rabbia della plebe che
era insorta abbattendo il decimvirato (m. 446 a.C.).